martedì 12 dicembre 2017

25 dicembre 1955




Poesia di Natale
 25 dicembre 1955

di Giovanni Papini



Anche se Cristo nascesse mille e

diecimila volte a Betlemme,

a nulla ti gioverà

se non nasce almeno una volta nel tuo cuore.

Ma come potrà accadere

questa nascita interiore.

Eppure questo miracolo nuovo

non è impossibile

purché sia desiderato e aspettato.

Il giorno nel quale non sentirai

una punta di amarezza

e di gelosia dinanzi alla gioia

del nemico o dell'amico,

rallegrati perché è segno

che quella nascita è prossima.

Il giorno nel quale non sentirai

una segreta onda di piacere

dinanzi alla sventura e alla caduta altrui,

consolati perché la nascita è vicina.

Il giorno nel quale sentirai il bisogno

di portare un pò di letizia a chi è triste

e l'impulso di alleggerire il dolore o la miseria

anche di una sola creatura,

sii lieto perché l'arrivo di Dio è imminente.

E se un giorno sarai percosso

e perseguitato dalla sventura

e perderai salute e forza,

figli e amici

e dovrai sopportare l'ottusità,

la malignità e la gelidità

dei vicini e dei lontani,

ma nonostante tutto non ti abbandonerai

  lamenti né a bestemmie

e accetterai con animo sereno il tuo destino,

esulta e trionfa perché il portento

che pareva impossibile è avvenuto

e il Salvatore è già nato nel tuo cuore.

Non sei più solo, non sarai più solo.

Il buio della notte fiammeggerà

come se mille stelle chiomate

giungessero da ogni punto del cielo

a festeggiare l'incontro

della tua breve giornata umana

con la divina eternità.

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