Sono passati 21 anni dalla strage di
Capaci, quando 500 chili di tritolo sventrarono l'autostrada nel tratto
che collega l'aeroporto di Punta Raisi a Palermo, il 23 maggio del
1992. E' l'attentato in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta,
Antonio Montinaro, Vito Schifani, Rocco Dicillo. Nomi che vivono nella memoria e
nell'impegno di tutti noi italiani.
Come ogni anno anche oggi sono decine le iniziative per ricordare il magistrato che riteneva la mafia "un fenomeno umano" . A Palermo sono arrivate le delegazioni di 13 Paesi
europei, oltre 800 scuole, 20 mila studenti per commemorare le vittime della
strage di Capaci.
[Giovanni Falcone, Magistrato Antimafia]
Palermo, 20 maggio 1939 – Palermo, 23 maggio 1992
Per non dimenticare...riflettiamo sulle sue parole
“Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali,
quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la
moralità umana”.
da ""PensieriParole
da PensieriParole
[Giovanni Falcone, Magistrato Antimafia]
Palermo, 20 maggio 1939 – Palermo, 23 maggio 1992
Per non dimenticare...riflettiamo sulle sue parole
“Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali,
quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la
moralità umana”.
"Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola."
"La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che si può vincere non pretendendo l'eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni."
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